Colori e fantasie africane per le creazioni dell’Atelier Afro Chic

AtelierAfroChic (7)Stoffe dai colori sgargianti, abilità manuali e tanta fantasia. Sono i tre elementi chiave per il nuovo progetto promosso dalla cooperativa Uscita di Sicurezza che trova casa all’Abbriccico, lo spazio polifunziale di via Davide Lazzeretti.
Si chiama “Atelier Afro Chic” e, come si intuisce dal nome, è nato per creare abbigliamento e oggetti da arredo che hanno come fonte di ispirazione, e come obiettivo finale, l’Africa. L’ “Atelier Afro Chic”, infatti, nasce con l’obiettivo di sostenere la missione di Ithanga in Kenya, dove sono impegnate da oltre dieci anni le Piccole ancelle del Sacro cuore, con progetti di sviluppo solidale e assistenza in favore di minori, famiglie e persone fragili.

“Da tempo abbiamo un legame con la missione di Ithanga, che in passato ci ha visto contribuire all’apertura del negozio della missione, dove vengono venduti i prodotti realizzati nei laboratori – spiega il presidente della cooperativa sociale Uscita di Sicurezza Luca Terrosi – ma con questo progetto vogliamo fare di più: abbiamo l’ambizione di creare una fonte di sostegno fissa per la missione e, allo stesso tempo, possibilità occupazionali sul nostro territorio”. Si, perché il progetto si basa sulle abilità manuali di chi, con un processo sartoriale e artigianale, dà vita ad abiti, giacche, orecchini colorati, cuscini, paralumi, borsette e tutto quello che la creatività può suggerire.
A cucire gli oggetti ed istruire i volontari che, in questo momento partecipano al progetto, è Morri Sidibe, un giovane della Guinea Conakry, da anni residente a Grosseto, con esperienze nel mondo della sartoria, che sta portando avanti un progetto di inserimento lavorativo nella cooperativa. Sidibe ha messo a frutto le competenze acquisite in passato per iniziare a produrre i primi oggetti “handmade” dell’Atelier Afro Chic.

La materia prima della maggior parte di queste sgargianti creazioni è la stoffa africana che proviene, piuttosto inaspettatamente, dall’Olanda. “Ci siamo documentati e abbiamo raccolto vari campioni di stoffa – aggiunge Chiara Simeoni, missionaria e trait d’union fra Uscita di Sicurezza e la missione di Ithanga – per scegliere quella di migliore qualità. E abbiamo scoperto che la maggior parte dei tessuti lavorati in Africa provengono proprio dalle fabbriche olandesi: a queste ci siamo rivolte”. Cotoni preziosi, con lavorazioni originali e di impatto che adesso sono diventati gilet, abiti, borse, rivestimenti per paralumi, tovaglie per la tavola, cuscini o bomboniere, come quelle a cui stanno lavorando proprio in questi giorni su commissione.

Oggetti che possono dare un tocco di colore e originalità a guardaroba o ad abitazioni e che hanno già ottenuto buoni apprezzamenti. “Per noi – continua Terrosi – quello che conta è riuscire, con questo progetto, a creare posti di lavoro stabili. Per Morri, ma non solo per lui: crediamo che in questo momento più che mai, sia importante dare vita a iniziative che possano rappresentare una fonte di lavoro a reddito per chi vive sul nostro territorio, anche per le persone svantaggiate, per superare ancora di più la logica dell’assistenzialismo e dare ad ognuno la possibilità di esprimersi, realizzarsi, sostenersi”.

Le creazioni dell’Atelier Afro Chic sono acquistabili all’Abbriccico di via Davide Lazzeretti 10 a Grosseto, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.