Al via la scuola “Economia e comunità”. Tra i partner anche Uscita di Sicurezza

Conferenza stampa scuolaNell’Anno santo della Misericordia la Diocesi di Grosseto, attraverso la Caritas, promuove con E.diC. spa – Polo Lionello Bonfanti di Loppiano la scuola “Economia e Comunità”, percorso in cinque moduli, di cui uno residenziale a Loppiano (Firenze), di cui la cooperativa Uscita di Sicurezza è partner.

Si tratta di una opportunità di grande spessore per il nostro territorio, perché la scuola si avvale dell’apporto di docenti universitari, economisti, sociologi, che offriranno un percorso approfondito volto a conoscere sempre più e sempre meglio le vie alternative ad un sistema economico che ha perso di vista la persona, le relazioni, i beni comuni.

La scuola è a numero chiuso, prevedendo massimo di 30 iscritti.
Le iscrizioni vengono raccolte presso la Caritas diocesana di Grosseto (caritasgrosseto@caritasgrosseto.it; telefono 0564 28344). Il costo è di 30 euro.

Direttore scientifico del percorso è il prof. Luigino Bruni, ordinario di Economia alla Lumsa di Roma e docente all’Istituto universitario Sophia, economista, saggista, giornalista.

L’iniziativa si inserisce tra le proposte che la Diocesi rivolge a tutta la comunità civile del territorio grossetano nell’Anno Santo straordinario della Misericordia.

E’ stato affidato alla Caritas il compito di elaborare due percorsi paralleli, che si affianchino alle iniziative più propriamente spirituali, e dedicati ai temi della giustizia e della economia, nella persuasione che la misericordia cristiana non sia de relegare ad una dimensione spiritualistica, ma che la riscoperta delle opere di misericordia corporale e spirituale, chiesta da papa Francesco, rappresenti una sfida a rileggere nell’attualità l’impegno del cristiano e della Chiesa ad eliminare alla radice le cause di ogni forma di ingiustizia, che abbrutiscono la persona, offendono la sua dignità, la degradano.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, mercoledì 6 aprile, nel corso di una conferenza stampa nell’aula dell’agenzia formativa L’Altra Città.

“L’anno giubilare – ha commentato il vescovo Rodolfo – è ripresentato come il tempo della ricomposizione di tutto ciò che è stato ferito, graffiato, deturpato dal peccato, dall’ingiustizia, dalla dimenticanza. La misericordia deve pertanto diventare gesto di rigenerazione/rinascita: dal semplice chiedere scusa, fino al perdono e alla pace e all’impegno diretto per la costruzione di una società che sia realmente più giusta, solidale, più capace di generare carità concreta. E’ per questo motivo che abbiamo pensato di proporre percorsi di riflessione e formazione, perché c’è bisogno di intessere un nuovo dialogo tra Chiesa e comunità che, partendo dai temi della giustizia e di un’economia civile, produca risposte concrete ai bisogni che intravediamo sul territorio e per i quali non sempre si riesce ad individuare le soluzioni più appropriate. Per la Diocesi questa scuola è un investimento sulla speranza”.

“Abbiamo voluto chiamare la scuola Economia e Comunità – ha spiegato mons. Cetoloni – perché una economia che nasce solo dall’individuo comporta le conseguenze che stiamo vivendo. Ma l’uomo non è individuo! L’uomo è persona, è relazione e ogni sua azione, anche quella economica o dell’impostazione del lavoro e della politica, deve considerare il bene comune. C’è sempre la tentazione del far da sé, ma questa tentazione porta l’uomo alla solitudine e a lasciare i fratelli in tante ingiustizie, che provocano gli ‘scarti’ di cui parla spesso papa Francesco. La nostra sarà una scuola perché uno dei segni belli della nostra umanità è poter imparare e guardare avanti pensando che raccogliendo esperienze diverse si possa individuare qualcosa di nuovo. Oggi sembra che nulla di nuovo sia possibile, invece come cristiani siamo convinti che nell’uomo c’è la grande capacità, se si lega ad ideali alti, di creare sempre realtà nuove”.

“Per me, come economista e come cristiano, è motivo di grande soddisfazione che una Diocesi organizzi bene una scuola di economia civile, perché a differenza del ‘900 quando il linguaggio principale è stato quello della politica e l’economia era ambito per addetti ai lavori, oggi il mondo è cambiato – ha detto il prof. Luigino Bruni, in collegamento via skype – Il linguaggio e la logica principali che stanno occupando il mondo sono quelli dell’economia e della finanza e se un cittadino non si forma adeguatamente intorno a questi ambiti diventa suddito. La Chiesa, che da sempre ha a cuore il bene comune, ha intuito che le scuole di formazione hanno bisogno di politica ed economia. Quella che partirà a Grosseto cade al momento giusto e sarà una scuola popolare – ha aggiunto – dove ci si forma insieme, con una forte attenzione al tema della comunità e della città. Ci educheremo all’economia di comunione, cioè l’economia giusta, altrimenti faremmo un pessimo servizio”.

“Ormai da quando è iniziato l’Anno Santo, Caritas Grosseto sta portando avanti il convincimento che se c’è povertà è perché da qualche parte c’è ingiustizia – è stata la riflessione del direttore della Caritas diocesana di Grosseto don Enzo Capitani -Se si vuol affrontare il tema della povertà occorre, allora, mettere mano a quello della giustizia, da non intendersi solo come questione da tribunali, ma come tema che interessa il bene comune e la ripartizione delle risorse all’interno di una società civile. Tutto questo ci riguarda da vicino come comunità civile, perché ci facciamo carico di nuovi modelli, mettendo a lavoro una fantasia per trovare altre forme di partecipazione, che poi possano arrivare a ridisegnare un governo di comunità. Questo vale ancor di più per l’economia. Oggi, infatti, c’è la tendenza a fare l’accostamento economia-finanza, per cui tutti ci impegniamo nei giochi di borsa, nella speculazione perché la patologia del gioco c’è anche a quel livello… . Il possesso del denaro diviene il senso della vita delle persone. Bisogna invece riappropriarsi del fatto che il senso alla vita solamente la persona può darlo ed è la persona stessa che deve dare un senso all’economia, non la finanza. E’ possibile un nuovo modello di economia che parta dal basso”.

Soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti delle cooperative Solidarietà è Crescita e Uscita di sicurezza, dell’associazione e della fondazione L’Altra Città, che insieme alla Banca della Maremma sostengono economicamente il progetto.

La struttura del percorso

Le lezioni si terranno di sabato, una volta al mese da aprile a ottobre (con interruzione in agosto) a Grosseto. La lezione di lancio è programmata per sabato 16 aprile dalle 10 alle 13 nell’auditorium della Banca della Maremma, in corso Carducci 14 a Grosseto. Interverranno il prof. Luigino Bruni, il vescovo Rodolfo e l’equipe locale che la Caritas ha costituito per supportare l’organizzazione complessiva di questa iniziativa. A parte la prima lezione, tutte le altre inizieranno al mattino dalle 10 alle 13 e si protrarranno anche nel pomeriggio (15-18) e si terranno nell’aula dell’agenzia formativa de L’Altra Città, in via Alfieri 5 a Grosseto. Il terzo modulo sarà residenziale: l’1 e 2 luglio a Loppiano con inizio alle 10 e conclusione alle 18.

Dietro alla cattedra si alterneranno economisti come Tommaso Reggiani, Alberto Frassinetti, Giuseppe Argiolas; sociologi come Licia Paglione; Johnny Dotti di Welfare Italia; Gabriele Mandolesi dell’associazione Economia e Felicità, mentre il terzo modulo, residenziale, a Loppiano il 1 e 2 luglio vedrà l’apporto, oltre che di Bruni, tra gli altri anche del prof. Stefano Zamagni. La scuola è strutturata per facilitare l’interazione tra i partecipanti, per cui oltre alle lezioni frontali vere e proprie sono previsti lavori di gruppo e testimonianze.

Il progetto si avvale della partnership e del contributo finanziario di: Banca della Maremma, cooperativa Solidarietà è Crescita, cooperativa Uscita di Sicurezza, associazione L’Altra Città e Fondazione L’Altra Città.

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