Rischi psicosociali: Uscita di Sicurezza dà il via alla rilevazione

Prenderà il via nel mese di settembre il progetto di “Rilevazione dei rischi psicosociali in Uscita di Sicurezza”, che il consiglio di amministrazione della cooperativa grossetana ha deciso di sostenere, consapevole dell’importanza di interventi che possano prevenire e ridurre i rischi psicosociali, in particolare lo stress-lavoro correlato.

Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81), prevede la valutazione del rischio stress-lavoro correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, che definisce lo definisce come una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che alcune persone non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.
Le indicazioni della Commissione consultiva permanente del 17 novembre 2010 prevedono, infine, che la valutazione approfondita indaghi la percezione soggettiva dei lavoratori attraverso strumenti come questionari, gruppi di approfondimento ed interviste, sulle famiglie di indicatori relative al contenuto ed al contesto del lavoro.

All’interno della cooperativa Uscita di Sicurezza, l’indagine sarà effettuata attraverso una “ricerca azione partecipata” (Schein, 2001), una tipologia di intervento che intende promuovere un cambiamento che non sia percepito come estraneo dagli attori sociali, coinvolti, per questo, in tutte le fasi del progetto.

Il questionario che sarà presentato è composto dalle seguenti sezioni:
a. Raccolta dati demografici: in questa sezione del questionario vengono rilevate informazioni riguardanti il settore organizzativo di appartenenza e i dati anagrafici (sesso, anzianità di servizio, qualifica e struttura di appartenenza).
b. Valutazione dello stress lavoro-correlato: sezione che si compone degli item del WOAQ (Work Organisation Assessment Questionnaire Griffiths, A., Cox, T., Karanika, M., Khan, S., & Tomàs, J.-M. 2006), relativi alle 4 famiglie di indicatori: relazioni con il management, relazioni con i colleghi, valorizzazione dei collaboratori, ambiente fisico, carico di lavoro.
c. Valutazione della percezione relativa al clima organizzativo mediante l’inserimento di 6 scale, tra cui:

  • Percezione efficienza: valutazione della capacità dell’organizzazione di raggiungere gli  obiettivi con un uso ottimale delle risorse disponibili;
  • Equità organizzativa: valutazione dell’equità e trasparenza dei criteri di valutazione  percepita;
  • Conflitto: percezione del grado di conflittualità presente nell’organizzazione o nel gruppo di  lavoro;
  • Isolamento: valutazione del livello di isolamento percepito dal lavoratore nello svolgimento  della propria mansione;
  • Innovazione: valutazione della presenza di comportamenti tendenti all’innovazione;
  • Soddisfazione: valutazione del gradimento per l’appartenenza all’organizzazione.

d. Attraverso una scala sullo stress economico, utilizzata in diversi studi e pubblicati su note riviste scientifiche del settore (Arcangeli G., Giorgi G., Mucci N.; 2014) sarà rilevato quanto dell’eventuale disagio vissuto dai lavoratori è spiegato dagli effetti della crisi economica e dall’incertezza che ne è derivata.

Ampio spazio sarà dedicato alla discussione dei dati emersi dalla valutazione tramite questionario, attraverso incontri di condivisione, che hanno l’obiettivo anche di eventuali azioni di miglioramento.
Prima dell’effettiva implementazione, le azioni individuate dovranno essere condivise, approvate e valutate nella loro sostenibilità ed efficacia insieme ai dirigenti e ai preposti.